Primi colloqui

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Federica Massai Psicologa Firenze | Primi Colloqui

Si tratta dei primi 3-5 incontri, necessari per l’inizio di ogni rapporto professionale psicologico. Sono colloqui anamnestici, cha hanno la duplice funzione da un lato di inquadrare il problema della persona e dall’altro di gettare le basi fondamentali per la conoscenza reciproca.

Nel corso di questi incontri si cerca di comprendere “cosa” ha portato la persona a richiedere l’intervento psicologico. Si approfondiscono: la motivazione della persona, le aspettative (ciò che essa vorrebbe e si aspetta dai colloqui), il significato che la persona attribuisce all’evento che l’ha portata a cercare aiuto e la risonanza che questo ha nella sua vita.

Inoltre nel corso dei primi colloqui la persona e lo psicologo si conoscono reciprocamente e hanno modo di rendersi conto se si sentono a loro agio nel rapporto con l’altro. Se da un lato può essere vero che “la prima impressione è quella che conta”, dall’altro lato è altrettanto vero che ognuno ha tempi diversi per capire come si sente in una certa relazione, per cui un solo colloquio può non essere sufficiente. Considerando che ogni tipo di percorso psicologico è basato sulla relazione fra cliente e terapeuta, poter instaurare il livello di fiducia necessario per intraprendere il percorso stesso è fondamentale.

Obiettivo dei colloqui anamnestici è la raccolta delle informazioni necessarie ad inquadrare la situazione, il problema, così da definire l’obiettivo o gli obiettivi del percorso e individuare il tipo di intervento più opportuno.

Questo può essere di tipo puramente psicologico, come la Consulenza, il Sostegno o la Psicoterapia, oppure può prevedere il coinvolgimento di altre figure professionali. Può essere infatti opportuno richiedere una consulenza medico-specialistica per escludere la presenza di patologie organiche che possono influenzare i sintomi presentati oppure una consulenza psichiatrica per valutare l’utilità di una terapia farmacologica unita al percorso psicologico/psicoterapico. Talvolta, infatti, potrebbe verificarsi la necessità di contenere o ridurre la portata di uno specifico sintomo, ad esempio un livello molto elevato di ansia, per consentire alla persona di accedere e prendere contatto con contenuti che non siano il sintomo stesso.

Un’ulteriore eventualità consiste nell’invio della persona ad un collega psicoterapeuta le cui caratteristiche di personalità o di approccio teorico sono ritenute più adeguate alla specifica situazione.

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